Scolo e difesa idraulica in pianura

Garantisce la raccolta e il deflusso di oltre 900 milioni di metri cubi acque di pioggia, tramite 2.200 Km di canali che raccolgono e allontanano le acque di pioggia, poi sollevate e portate a mare da 55 impianti idrovori, assicurando così la difesa idraulica dei campi, degli immobili urbani e delle infrastrutture.

Il consumo di suolo (urbanizzazione), la subsidenza (abbassamento del suolo) e i cambiamenti climatici in atto sono le nuove sfide che il consorzio deve affrontare per garantire le condizioni per il mantenimento e lo sviluppo dei centri abitati, degli insediamenti produttivi, delle infrastrutture e dell’ambiente. In che modo? Assicurando un costante presidio idraulico del territorio per evitare allagamenti durante gli eventi meteorici.

Presidio idrogeologico in collina e montagna 

Una costante attività di sorveglianza su 1.800 Kmq di territorio permette l’individuazione di situazioni di dissesto idrogeologico per poter intervenire tempestivamente.

Si occupa del consolidamento delle pendici in frana e dei versanti in erosione in sinergia con gli altri Enti territoriali (Regione e Comuni), della corretta regimazione delle acque meteoriche (“motore” delle frane), nonché della manutenzione di centinaia di chilometri di strade interpoderali.

1750 manufatti di difesa montana, gli interventi di manutenzione, di gestione e di sorveglianza territoriale assicurano un elevato grado di sicurezza idrogeologica.

Opere

Il Consorzio, per rispondere alle nuove necessità e sfide che i cambiamenti territoriali impongono, programma, progetta e realizza nuove opere idrauliche e adegua, ristruttura, potenzia le opere pubbliche di bonifica e di irrigazione esistenti. Tali opere vengono progettate e realizzate con finanziamenti pubblici.

  • Le opere di bonifica idraulica sono fondamentali per ridurre i rischi di allagamenti: sono progettate tenendo conto del progressivo abbassamento di suolo (subsidenza) che rende difficoltoso il recapito a mare delle acque superficiali e di pioggia, della crescente urbanizzazione (impermeabilizzazione di suolo) che mette in crisi idraulica il reticolo di bonifica esistente e infine dei cambiamenti climatici (forti eventi piovosi in brevissimo tempo: le “bombe d’acqua”).
  • Le grandi opere di distribuzione delle acque del CER vengono realizzate e potenziate a servizio di vaste aree ad alta vocazione ortofrutticola di qualità. Tali impianti di tipo acquedottistico, denominati a uso plurimo, forniscono acqua non solo all’agricoltura ma anche ad altri settori merceologici. In collina progetta e realizza invasi collinari, con relativa rete di distribuzione, per la raccolta e la distribuzione delle acque meteoriche.
  • Le opere di difesa del suolo e di regimazione idraulica in collina e montagna contrastano il dissesto idrogeologico. Il distretto montano assicura la manutenzione di centinaia di chilometri di strade interpoderali.